MONZAMBANO E IL PARCO DEL MINCIO

8 marzo 2010

Questa volta vi porteremo nel Nord d’Italia, in una terra bellissima, a ridosso del Lago di Garda e delle colline moreniche, che fanno da cornice al parco del Mincio.
Questo è un territorio prevalentemente pianeggiante, ma presenta interessanti emergenze morfologiche connesse alla sua origine, tipiche delle “valli di pianura” formate dai fiumi emissari dei grandi laghi alpini affluenti di sinistra del fiume Po. Alcune porzioni degli ecosistemi più caratteristici (colline moreniche e terrazzi fluviali dell’alto, medio e basso corso del fiume Mincio) sono tutelate dalle riserve naturali.
Il Mincio nasce dal lago di Garda e confluisce nel Po dopo aver attraversato circa 70 chilometri di un territorio che conserva i segni del modellamento esercitato dal ghiaccio (il ghiaccio benacense), dall’acqua (il fiume, l’attuale Mincio, ed suoi piccoli affluenti) e dall’intervento dell’ uomo, dando origine a diversi paesaggi: Collinari dove si alternano rilievi morenici, superfici pianeggianti ed aree umide; Fluviale, della valle del Mincio (valle di pianura), dominato dai terrazzi ghiaioso-sabbiosi fino alle porte di Mantova e, limoso-argillosi da Mantova al Po.

Nel cuore dell’anfiteatro morenico si trova la riserva regionale di “Castellaro Laguisello”, sul terrazzo ghiaioso di Marmirolo si trova la riserva statale di “Bosco Fontana”, sul fondovalle - ghiaioso-sabbioso e umido, a nord-ovest di Mantova - si trova la riserva regionale delle "Valli in Mincio" e sul fondovalle - argilloso-limoso e umido, a sud-est di Mantova - si trova la riserva regionale della " Vallazza”.
Mel nostro giro visiteremo le cittadine di Monzambano, Ponti sul Mincio, Pozzolengo, Castellaro Lagusello, Valeggio sul Mincio.
clip_image002
clip_image004MONZAMBANO, adagiato tra le colline che coronano il Basso Garda, all’interno del bellissimo parco del Mincio, è un ridente paese che del Lago ha il clima e la vegetazione.
Il paese è dominato dall'antico Castello e protetto dalla splendida chiesa, situati in una felice posizione, da dove si gode un’ottimo panorama, tale che da essi lo sguardo abbraccia la sottostante valle del Mincio, e più lontano, l'ampio panorama del monte Baldo e delle prealpi Bresciane e Veronesi.
Il paese è probabilmente di origine feudale. Prime notizie sicure se ne hanno nel 1199, data della vittoria riportata dai Veronesi sui Mantovani a Ponte Molino, dopo la quale Monzambano passò il diritto agli Scaligeri di Verona.
clip_image006Di questa città subì le sorti, quando con essa nel 1495, passò sotto il dominio della Serenissima. Ne fa testimonianza il leone alato che si può vedere tuttora sulla torre del castello. Monzambano modesto paese di circa 4000 abitanti possiede una maestosa chiesa, costruita al margine dell' altopiano, con a tergo la valle del Mincio e davanti un piazzale spazioso.
La sua costruzione risale alla metà del 1700. E' in uno stile barocco, puro, armonico, senza pesantezza. All'interno la rendono preziosa finissimi intarsi in marmo, e la pala dell'altare maggiore, che rappresenta il trionfo di S. Michele Arcangelo, santo a cui è dedicata la chiesa.
Qui inizia la dolce passeggiata lungo la valle del Mincio che conduce fino a Mantova e quindi al Po. Per Monzambano passa una delle più belle piste ciclabili. Monzambano e' meta infatti di numerosi cicloturisti che percorrono le suggestive rive del fiume Mincio, da Mantova risalendo al Lago di Garda,o le verdeggianti colline del suo territorio. Moltissime le stradine che portano a corti e cascine rurali di una suggestive e malinconica bellezza. Percorrendo la ciclabile Mantova - Peschiera d/G,possiamo raggiungere varie localita' come Borghetto(4Km), Parco del Bertone(25Km), Mantova(35Km), e la stessa Peschiera(8Km). Da Aprile 2005 e' operativo un trasporto bicibus.
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(nella foto tre itinerari da fare in bici partendo da Monzambano)
Ulivi e cipressi si scorgono tra i vigneti rendendo al paesaggio una particolare bellezza.
L'antico borgo di Monzambano, su una collina alta circa 90 metri, si annuncia con torri e mura dell’ antico castello. Il Castello, che si erge sul paese, è ancora come nel dodicesimo secolo, quando fu costruito.
L’agricoltura, insieme ai vigneti, è la risorsa principale del paese, condotta con mezzi modesti su un terreno arido e sassoso.
Tra le manifestazioni di interesse turistico c'è la Festa dell'uva, la terza domenica di settembre. Si tratta di una sagra molto affollata, con numerosi chioschi per la vendita dell'uva. Si svolgono manifestazioni collaterali quali un convegno viti-vinicolo e mostre sui sistemi di lavorazione dell'uva.
clip_image010Monzambano ha una delle aree sosta più efficienti e meglio gestite d’Italia. Gestita dall’Associazione Camperisti di Monzambano(tel. 3341580937) l’aria si trova in Via degli Alpini, e dista 300 mt dal centro abitato. L’aria è aperta dal 1/4 al 15/10 tutti i giorni 24h/24h, mentre dal 16/10 al 31/3 è aperta soltanto nei fine settimana 24h/24h, (per le festività Natalizie sempre aperta). Grazie alla collaborazione di alcuni commercianti/esercenti di Monzambano, tutti i camperisti in sosta nell'Area Attrezzata, avranno diritto di uno sconto nei negozi che hanno aderito all’iniziativa, un coupon verrà consegnato all’arrivo a tutti gli equipaggi dove sono indicati gli esercenti aderenti all’iniziativa.
Ultimata la visita a Monzambano, ci si dirige verso nord sulla SP 19 (strada dei Colli) direzione Ponti sul Mincio che dista 4 Km.
PONTI SUL MINCIO,  è un comune di origini medievali, adagiato ai piedi di un castello, storicamente inserito nel sistema dei fortilizi scaligeri.
È un paesino dove il tempo sembra essersi fermato, e dove la pace e la bellezza dei posti, invitano anche il turista più frettoloso ad una sosta più attenta, per la storia che si respira, per i paesaggi naturali davvero incantevoli, per la possibilità di praticare sport all'aria aperta e di gustare i prodotti tipici della gastronomia locale, annaffiati da buon vino.
clip_image011Per tutti questi motivi risulta quasi d'obbligo una visita a Ponti sul Mincio, meta ideale per chi, volesse trascorrere una giornata piacevole e rilassante.
La sua campagna è inoltre disseminata di piste ciclabili, che conducono lungo la riva del Mincio, dove è possibile visitare la diga che regola il flusso delle acque in uscita dal Lago di Garda.
A Ponti la gastronomia a un suo peso specifico, infatti la cucina pur pescando nella ricca tradizione mantovana, si è impreziosita con piatti tipicamente locali come possono essere i caponsei (gnocchi di pane, aglio, formaggio e uova), le lasagne fatte in casa con la selvaggina, il salame locale, che per impasto e concia, si differenzia dai cugini mantovano e veronese.
Per chi predilige percorsi in mtb ci sono le strade sterrate che costeggiano il Mincio vecchio, salgono lungo le colline vicino a Ponti sino a raggiungere il monte Casale, teatro di una memorabile battaglia, ricordata da una lapide ai caduti, dove è possibile, per chi si è rifornito di viveri al sacco, effettuare una sosta per rifocillarsi o pi- semplicemente per riposarsi un po' e godersi l'ottima vista. Monte Casale, per la bellezza del paesaggio, è una delle mete preferite anche dagli abitanti del luogo e dei comuni vicini.
Punto sosta camper presso Agriturismo Montina, Via Monzambano 51, località Montina tel. 0376.88202. Posti per 6 mezzi, fondo in terra battuta, acqua, elettricita', servizi igienici, spazio tende.
Dopo aver assaggiato la cucina di Ponti, e aver fatto un po’ di sano sport per le sue compagne, ci muoviamo alla volta di Pozzolengo. Distanza 5 Km da Ponti si prende la SP 20 (che dopo un breve tratto di strada diventerà la SP 106 giunti alla rotonda prendere la seconda uscita SP 106 (via Martiri Pozzolenghesi) e siamo giunti.
POZZOLENGO è l'ultimo paese, geograficamente parlando, della provincia di Brescia clip_image012incuneato tra le province di Mantova e Verona.
Vanta un passato storico di grande rilievo testimoniato da un possente borgo medievale fortificato "Castello di Pozzolengo" costruito all’incirca nel IX – X secolo, riedificato nel XIII secolo e ristrutturato nel XVI secolo.
Il Castello contenente alcune abitazioni sorge sul monte Fluno.
Ha pianta trapezoidale, con i lati est e ovest più lungi e i lati nord e sud più corti.
Nella cortina delle mura con merlatura guelfa, sono inserite numerose torri cilindriche, soprattutto nei lati ovest e sud mentre nel lato nord vi è una torre quadrata che ospita l’entrata del castello. Una delle torri cilindriche è stata adibita dal XV secolo a torre campanaria. All’interno del Castello si possono ammirare i resti della Chiesa di San Lorenzo martire, protettore degli appestati, che presenta frammenti di un affresco medievale del 1300 che copriva l’abside, raffigurante Cristo insieme agli evangelisti Marco e Giovanni.
Da vedere anche l’Abbazia San Vigilio eretta in epoca longobarda è documentata dal 1104. Nel 1443, su iniziativa del vescovo di Bergamo (Pietro Lippomano), venne riedificato il convento completato nel 1481 dai monaci vallombrosani della badia di Brescia.
Villa Albertini è ubicata nel centro del paese; all'interno presenta sale impreziosite da affreschi e stucchi. Venne costruita nel 1800 da Pietro Keller (federmaresciallo) per il matrimonio della figlia con Giovanbattista Albertini.
Qui ci si può fermare nel piazzale vicino gli impianti sportivi che si trovano in Via Giuseppe Zanardelli (località Passeggiata) a due passi da centro.
Si riprende la S.P. 106 (Via Giuseppe Mazzini) raggiungete via Monzambano e la località Ponte del Cantone e da qui dirigetevi sulla SP18 (Strada Moscatello) sino a raggiungere Castellaro Lagusello, la nostra prossima meta (Km percorsi 4).
CASTELLARO LAGUSELLO è uno dei borghi più belli d'Italia, dove lago e castello danno il nome a questo piccolo borgo fortificato, qui ci si immerge in atmosfere virgiliane.
clip_image014Il borgo sorge su un'altura, prospiciente un piccolo lago a forma di cuore. Tutto intorno si elevano le colline dell'anfiteatro morenico del Garda.
L'attuale castello di Castellaro risale al 1100-1200 e deve la sua origine agli Scaligeri, anche se poi, a motivo della sua posizione strategica, di confine fu coinvolto presto nelle controversie tra Verona e Mantova, finendo in possesso, di volta in volta, dei Visconti, dei Gonzaga e della Serenissima Repubblica di Venezia. Dall'antico castello rimangono, ancora pressoché intatte, la cinta muraria, quattro torri, alcuni tratti del camminamento di ronda e due case rustiche medievali.
Nel 1600 il castello perse le sue caratteristiche di costruzione di difesa e venne ceduto dalla Serenissima Repubblica di Venezia ai Conti Arrighi che, senza modificarne troppo l'aspetto esteriore, ne trasformarono una parte in comoda e signorile residenza.
Il borgo fortificato di Castellaro che si specchia nel suo laghetto a forma di cuore, è stato prima dimenticato e, successivamente è stato oggetto di attente cure da parte dell'amministrazione.
Così, si sono salvate le antiche mura guelfe, la pavimentazione in pietre di fiume, i sassi a vista della canonica e delle case: come di quella avvolta dai rampicanti, di fronte a villa Arrighi-Tacoli, che non ci si stancherebbe mai di guardare perché rimasta intatta dal Duecento.
Si entra nel piccolo borgo dal lato settentrionale attraverso un'ampia porta che era dotata fino al Settecento di un ponte levatoio.
Un'alta torre quadrata, detta dell'orologio, sovrasta la porta a sua protezione.
Subito s'incontra, inoltrandosi fra le rustiche case, la chiesa barocca dedicata a S. Nicola in cui è custodita una Madonna in legno del Quattrocento.
Attraverso i vicoletti laterali in cui regna un silenzio dimenticato, rotto solo dallo zampettare delle galline nei cortili, si giunge alla piazzetta terminale su cui si affaccia l'ottocentesca villa Arrighi (oggi proprietà dei conti Tacoli e visitabile solo su richiesta), che ingloba un fortilizio padronale con mura di cinta a merli guelfi e bifore, dalle quali si gode una bella vista sul lago e la campagna circostante.
La villa è la trasformazione del preesistente castello feudale e incorpora la chiesetta gentilizia di S. Giuseppe che, ultimata nel 1737, conserva alcuni dipinti del Seicento. La chiesa si apre sull'esterno, sulla piazzetta dalla quale si accede allo specchio d'acqua scendendo una breve scalinata. Le barche di legno ormeggiate vicino alla riva aggiungono incanto all'idillio di questo luogo.
clip_image016Mirabile è anche la visione da sud del borgo, che abbraccia la cinta muraria risalente all'XI secolo, il laghetto ornato di canne palustri e la rigogliosa natura intorno.
Qui la sosta camper e presso il comune di Mozambano, che dista soltanto 5.7 Km, oppure presso i parcheggi di Valeggio sul Mincio che dista 10Km.
clip_image018Dopo questa bella visita al borgo di Castellaro Lagusello, si parte alla volta di Valeggio sul Mincio. Da Castellaro prendiamo la SP 18 sino all’incrocio con la SP 15 (Via Cavallara) , giunti all’incrocio svoltiamo a sx direzione Valeggio sul Mincio, percorriamo la SP15 costeggiando il Parco del Mincio (sulla sx) all’intersezione con la SP 3 proseguire su questa provinciale sino all’incrocio con la SP 55 da qui dritti sino al centro abitato di Valeggio sul Mincio.
VALEGGIO SUL MINCIO è situato nell'anfiteatro naturale delle colline moreniche che si affacciano sulla pianura padana, vicino a due splendide città d’arte, Verona e Mantova. La Valle del Mincio, che lo attraversa da nord a sud, si rivela un paesaggio di grande suggestione naturalistica, una fascia verde tra le più belle del basso lago, una sinuosa strada d'acqua che indugia tra anse e canneti, habitat e rifugio di numerose specie d'uccelli.
Borghetto è un piccolo nucleo di insediamenti sorto nel 1400 attorno ad una serie di mulini ad acqua, per la molatura del frumento e la pilatura del riso, in un punto particolarmente felice lungo il corso del fiume Mincio.
clip_image020I mulini, funzionanti fino alla metà del XX secolo, dopo alcuni decenni di abbandono sono stati restaurati ed adibiti ad attività commerciali. L'impianto del piccolo centro conserva i tratti tipici dei gruppi di mulini ad acqua "natanti", diffusissimi per secoli nei fiume di pianura.
L’incantevole Borghetto deve il suo fascino all’armonico rapporto che storia e natura hanno conservato quasi intatto nei secoli. L’atmosfera medioevale del borgo è sottolineata dai merli ghibellini, dal campanile della Chiesetta di San Marco, dalle ruote degli antichi mulini e dalle rocche del Ponte Visconteo. Lungo le rive del Mincio si possono trascorrere piacevoli giornate immersi nella quiete e nei colori di un ambiente fra i più emozionanti.
La Valle del Mincio e la zona collinare che circondano Valeggio si prestano magnificamente per lunghe passeggiate ed escursioni in bicicletta lungo le numerose stradine di campagna che si inoltrano nel verde.
clip_image021A Borghetto parte una Pista Ciclabile che, sempre seguendo il corso del fiume Mincio, tra anse, canneti e filari di pioppi, permette di raggiungere, in direzione Nord, Peschiera ed il Lago di Garda, distante circa 15 Km e, verso Sud, i Laghi di Mantova.
Nel suo tratto iniziale si snoda un Percorso della Salute, costituito da 12 postazioni che permettono di eseguire gli esercizi base di un completo training atletico.
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Nell'itinerario valeggiano non può mancare una visita allo splendido Parco Giardino Sigurtà una delle realtà botaniche e paesaggistiche più belle d'Europa, che si estende su circa 50 ettari di collina, passando dagli sconfinati tappeti erbosi ai boschi, dalle surreali "sculture" dei buxus ai laghetti con i pesci tropicali.
La sosta è consentita nei vari parcheggi della città clip_image025
Ve ne segnaliamo qualcuno : in Piazza della Repubblica; in Via B. Barbarani (nei pressi degli impianti sportivi), fuori il Giardino Parco Sigurtà

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