TOUR DELLA SICILIA 2010 – SECONDA TAPPA

11 luglio 2010


Dopo la sosta prolungata a Cefalù, finalmente il 6 Luglio decidiamo di ripartire, per continuare il nostro tour siciliano, la nuova destinazione è Segesta. Dopo i rituali saluti con Vincenzo, uno dei gestori del parcheggio LE RUOTE, finalmente partiamo, prendiamo l’autostrada e in poco più di un’ora arriviamo a Segesta (all’uscita del casello autostradale svoltate a sx, dopo 500 mt siete arrivati) il caldo si fa sentire.
 Parcheggiamo il camper proprio fuori il parco archeologico (parcheggio gratuito), dopo aver acquisito le varie info per la visita,  decidiamo di far visita prima al Tempio e poi al Teatro. Il biglietto costa 9 € ad adulto –bambini gratis- e prevede anche la visita al Parco archeologico di Selinunte, da effettuarsi entro i tre giorni successivi all’acquisto. Le  rovine di Segesta comprendono un Tempio Greco  (ben conservato e restaurato), il Teatro Greco (ben conservato e restaurato) varie rovine della Agorà (in pessimo stato di conservazione) e varie rovine di epoca Medievale (mal conservate).
Saliamo al Tempio, attraverso un percorso in salita, che non dista molto da dove abbiamo parcheggiato il camper (5 minuti), giunti sulla spianata del Tempio si rimane a bocca aperta, pensare che sono abituato alla vista di templi e rovine di epoca Romana –abitando in provincia di Roma- ma la vista di questo Tempio Greco mi lascia a bocca aperta, mai visto nulla di simile.

Il caldo si fa sempre più atroce, sembra di essere in uno dei gironi danteschi dell’inferno, dal caldo si piegano le ginocchia e c’è da visitare ancora il Teatro, che dista circa 2 Km dal parcheggio – tutti rigorosamente in salita e che salita-. Rapido consulto con la moglie, decidiamo di prendere la navetta che con 1,50€ a persona ti porta direttamente al Teatro. Certo che fa un certo effetto vedere un pulman granturismo che va su e giù per una salita dell’8% con una serie di tornanti niente male, su di una stradina che a malapena ne consente il passaggio,  fortuna che la strada è asfaltata, ma priva di protezione – le stanno costruendo-.  Il Teatro benché ben conservato non mi suscita la stessa emozione del Tempio, inoltre, la vista panoramica è rovinata dal serpentone dell’autostrada, le rovine medievali, poi, non merito –a mio avviso- la fatica della camminata.
Ridiscendiamo con il Pulman Granturismo – nuovo patema d’animo- , pranziamo nel parcheggio, nel pomeriggio ci spostiamo verso Marsala e precisamente in Contrada Fossarunza – Lido Signorino, presso l’area attrezzata Sibiliana Beach Villagio, L’area di sosta è molto funzionale, nonostante sia aperta da diversi giorni qui la stagione non è ancora iniziata, infatti siamo solo noi a stazionare nell’area. Causa una forte vento di Maestrale non si può andare in spiaggia –il mare è così grosso che alcuni lidi hanno dovuto togliere una serie di file di ombrelloni–. Passiamo la notte in assoluta tranquillità, l’indomani al risveglio decidiamo di andare un pò al mare. Dopo pranzo salutiamo il sig. Remo, titolare dell’area, per dirigerci ad una 20 Km dal Lido Signorino, precisamente nella riserva naturale  dello Stagnone, per visitare le Saline con i suoi mulini.
La visita non richiede molto tempo, perciò ci dirigiamo verso l’area attrezzata Nautisub Club che si trova nei pressi. Trovata l’area di sosta non riusciamo ad entrarvi in quanto alcuni operai addetti alla manutenzione ci dico di contattare il proprietario prima di entrare, cosa che proviamo a fare telefonicamente, ma no riusciamo nel nostro intento, così decidiamo di parcheggiare fuori l’area, sulla scogliera e goderci un pò di mare. Passiamo la notte qui in compagnia di altri due camper.
La mattina seguente, era prevista una visita alle cantine Florio, ma i ragazzi e mia moglie decidono, dopo la bella visita a Segesta, di anticipare la visita a Selinunte anche per non perdere il diritto di visitarla con lo stesso biglietto acquistato per far visita al parco di Segesta il giorno prima.
Così, ci dirigiamo a Selinunte, parcheggiamo il camper, non dentro il parco archeologico, ma fuori lungo il muro di cinta del parco stesso, in parcheggio tranquillo –anche per la notte- e gratuito.
Selinunte, è ancora più bella di Segesta, è una vera esplosione di architettura greca, i Templi, di cui uno ben conservato –pensate che in alcuni punti vi sono ancora gli intonaci originali dell’epoca-, sono una magnificenza.
Lungo il percorso della visita all’Acropoli di Selinunte, scorgiamo da una scogliera un lungo mare davvero interessante, perché la sabbia è di colore rosso, come quella del deserto, chiediamo informazioni ad alcuni inservienti del parco, di che località si tratti e come raggiungerla. Scopriamo così che si tratta di Marina di Campobello di Mazara, a questo punto nuovo cambio programma  -questo è il bello della vita in camper, niente è definitivo fino all’ultimo secondo-, si passerà la notte a Marina di Campobello.
In meno di 20 minuti siamo sul posto, parcheggiamo sul lungomare orientale, parcheggio a pagamento, siamo difronte al parco acquatico Acquaspalsh, l’acqua è di un blu cobalto nonostante non sia molto profonda, anzi arriva alle ginocchia per un lungo tratto. Il fondale è ricco di telline –belle grandi- che puoi raccogliere anche con le mani nude, ma quello che mi colpisce di più è il colore della sabbia rosso ruggine, sembra la sabbia del deserto.
Passiamo la notte qui, soli soletti, il posto nonostante sia fuori mano è comunque abitato, vi sono numerose villette, la spiaggia è frequentata dai locali, ben mantenuta o meglio, dal momento che qui non c’è flusso di turisti e forzati del mare la spiaggia si conserva –da sola- abbastanza pulita. Mi permetto di suggerirvi una sosta in questa località, per provare il piacere della sosta libera, unico neo è che qui non ci sono punti dove poter scaricare o caricare le acque, pertanto è bene arrivare carichi di acqua e con i serbatoi e cassetta vuoti.
Ho pubblicato una serie di foto che potete trovare nella sezione QUI